CASTELLI DI SABBIA
Uno sguardo visionario dei territori umani milanesi contemporanei. Un progetto che astrae i dettagli architettonici, ponendoli in dialogo tra loro e con le forme geometriche ideali che abitano il nostro immaginario.
A visionary sight on the contemporary human territories in Milan, Italy. The project combines architecture an emotion focusing on absolute abstraction of the architectonical details from the background, putting them into dialogue with geometrical powerful shapes.
Immagino un mondo più leggero, delicato. Un mondo dove il gioco non è quello della guerra (contro i virus, contro l’uomo stesso), ma solo quello dell’immaginazione.
Le architetture, sogni in ferro vetro e cemento di grandi architetti, che fino a ieri erano la certezza di un futuro grandioso, castelli moderni, alteri, perfetti, come la nostra vita prima, oggi non mi appaiono più per quello che sono.
Gioco a cercarne le forme, a disegnare seguendo i ricordi di infanzia, io in riva al mare, che costruisco castelli di sabbia. Li svesto e li rivesto.
Il racconto comincia con l’immagine simbolo della condizione umana, la terra come un termitaio dove tutti ci crediamo diversi, ma siamo tutti uguali, ognuno nella sua casellina.
Da qui il sogno si astrae, le architettture scoprono segni grafici, la pareidolia mostra a ciascuno, altro.
Il viaggio continua dove il tempo sembra rimbalzare ignorando ogni logica: antica grecia, architettura sovietica, neoclassicismo britannico.
Ma poi, ecco il tonfo di nuovo nella realtà: lo skyline di Miami Beach ci riporta alla nostra qiotidianità, aprendoci alla riflessione e alla domanda: è questo, quello che vogliamo per noi?
In mostra a PhotoFestival 2022